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Inizio subito con il dire che ho tendenze decisamente "asociali" e misantropiche

--Eli--

Buonasera..
Il quadro che vorrei esporre è abbastanza lungo e complicato da mettere in due righe scritte. Proverò a fare un "resoconto" possibilmente breve della situazione.

Sono una ragazza di ventidue anni, e inizio subito con il dire che ho tendenze decisamente "asociali" e misantropiche. Inizio ogni giorno di più a detestare l' umanità, ogni persona che incontro è potenzialmente vittima del mio disprezzo e del mio odio. Sono rari, i casi in cui mi capita di apprezzare una persona per quello che è.. di solito tendo a sottovalutare i suoi ideali -che ritengo inesistenti, rispetto alla gravità della situazione in cui è piombato il genere umano- . Svaluto qualsiasi azione, ritenendola inutile e soprattutto dannosa verso il mondo in cui viviamo. Non riesco più a intrattenere nessuna conversazione pacifica e piacevole. Alle volte mi ritrovo immersa in discussioni che mi rendono l' altra persona irritante, ignorante ed egoista.. Qualche volta, pur provando le stesse sensazioni, tendo semplicemente ad ignorare e tagliare i discorsi, dare ragione o fingere interesse che non ho.

Uscire di casa, lavorare, incontrare le persone.. è diventato una vera e propria fonte di stress per me. A giorni alterni ritrovo un poco della serenità che ho perso, ma si tratta di sprazzi di tranquillità, in cui qualcosa va bene e allora mi riprendo appena. Ma il mio generale punto di vista rimane fermo. Il mio desiderio unico obiettivo: potere un giorno allontanarmi dalla società, dalle persone, dalla modernità e rifugiarmi in un luogo senza tempo. Una casina in un bosco, lontana da ogni rumore innaturale.

Oltre questo.. mi sono resa conto di essere facilmente preda ad eccessi di ira incontrollati. Non tocco le persone, ma quando perdo la pazienza, sono ferita o simili.. tendo a rompere e prendere a calci e lanciare qualsiasi oggetto mi capiti a tiro. Può capitare, mi sono detta. Capita a tutti di infuriarsi. Ma forse mi sto accorgendo che non sempre le motivazioni sono valide a queste "sfuriate".

Mi capita di provare un vero e proprio astio verso delle persone, e avrei voglia di fare loro del male fisico oltre che verbale. Mi trattengo, perchè tutto sommato mi ritengo una persona capace di riflettere, e dal cuore buono. Ma quando accade di provare certi sentimenti divento intrattabile, ho crisi di pianto e la rabbia trattenuta in corpo mi fa stare male. Dentro la città, respirando aria sporca, mangiando cibo avvelenato.. io sento il bisogno di SPARIRE. Non mi sento a mio agio. Ho come la sensazione di essere un pesce buttato fuori dall' acqua, uno di quei pesci gatto in grado di "camminare" sulla terraferma come serpenti.. ma che ben presto comunque fuori dal loro elemento moriranno di sicuro.

Ho un legame molto profondo e speciale con gli animali e la natura. Solo con loro riesco a sentirmi perfettamente a mio agio, ad abbandonare le preoccupazioni e svuotare la mente da problemi che, se vivessimo come Natura comanda, non esisterebbero nemmeno..


Dopo tutto questo, ringrazio cordialmente e anticipatamente. So che è poco, per dare un quadro definito.. ma almeno sono riuscita a sfogarmi un pò!

Eli

 
 
>Cara Eli mi fa' piacere che ti sia sfogata! Pensi che questo sfogo ti possa bastare o desideri qualcosa d'altro ?  Se ti basta va bene se no continua a scriverci e  magari vieni a trovarci a Milano. A presto. Buone cose e buona fortuna per te.

Dott. Giovanni Castaldi

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