Volevo sapere se è possibile essere innamorato di due persone allo stesso tempo
--Luca--
volevo sapere se è possibile essere innamorato di due persone allo stesso tempo.
vivo una bella storia da circa 3 anni e mezzo con un ragazzo fantastico con cui condivido tutto e improvvisamente da circa 3 mesi mi sono invaghito di un altra persona; inizialmente senza nessun contatto fisico, per poi passare ad un vero e proprio coinvolgimento sia emotivo che sessuale.
ne ho parlato col mio ragazzo dopo un mese circa, dicendogli che probabilmente non ero più innamorato di lui e che mi ero innamorato di un altro (quello che complica in tutto è che sono anche amici).
all'inizio mi sentivo molto sicuro di quello che dicevo e questa mia sicurezza mi ha quasi portato a prendere una decisione drastica a scapito del mio ragazzo.
da qualche settimana mi sembra di essere entrato in un incubo senza fine...forse sono innamorato di entrambi..in reltà pensandoci bene non riesco ad immaginare la mia vita senza il mio ragazzo, ma allo stesso tempo nn riesco nemmeno a smettere di vedere il mio "amante" che tra l'altro è innamoratissimo di me...
non so più cosa devo fare, a volte penso di impazzire...
>Gentile Luca,
io credo che si possa essere innamorati di due persone, anche se la discussione intorno all’amore è una questione dalle mille risposte. Ci sono varie definizioni dell’amore, c’è l’innamoramento, …insomma non è detto che intendiamo sempre la stessa cosa quando parliamo d’amore. Inoltre dipende da quale punto di vista uno voglia approcciare il problema: da un punto di vista evolutivo ci possono essere svariate giustificazioni al fatto che un essere vivente si possa innamorare di più soggetti, ecc.
Il conflitto che lei sente è lecito ed è principalmente legato alle norme sociali nelle quali siamo immersi. Non è una “colpa” essere innamorati di due persone, ma può creare dei problemi di adattamento ai modelli sociali condivisi. Condivisi dunque anche dall’amato/a. In ultima analisi il problema è il suo giudizio nei confronti di questo sentimento. Lo accetta o non lo accetta? Lo sente “giusto” o “sbagliato”? Riesce a conviverci, riesce a “viverlo”? Io la inviterei a riflettere su questo.
Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi