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Mi sto rendendo conto di come il rapporto con i miei genitori mi abbia fatto male, limitata e incattivita

--Matita--

Età: 25

salve, sono una ragazza.
Il mio passato non è stato semplice, ma in generale ho sempre sentito di fare un fatica immane rispetto agli altri ad andare avanti ogni giorno e vincere la mia pigrizia. che non mi sento proprio di chiamare pigrizia.. forse sottostima di me.
soprattutto in questi ultimi anni mi sto rendendo conto di come il rapporto con i miei genitori mi abbia fatto male, limitata e incattivita. ho un carattere molto particolare , sono sfuggente in ogni tipo di rapporto, anche di dovere; non sono mai riuscita a costruire una storia stabile, ma ho sempre lasciato rapporti in sospeso per molto tempo. In particolare mi sono innamorata perdutamente di un amico circa 7-8 anni fa, con il quale ho avuto una breve storia, ma che poi ho continuato a vedere di nascosto periodicamente, nonostante nessuno dei due fosse impegnato. il vissuto con lui è stato molto duro e mi ha totalmente trasformata, visto il suo carattere schivo, estremamente timido e un pò vigliacco... tutte le volte che mi sono sbilanciata nei suoi confronti per mostrare che il mio interesse era ancora vivo lui mi cancellava, non ricevevo risposte e per mesi non esistevamo più l' uno per l'altro. ovviamente nel frattempo sono cresciuta, ho vissuto, ho amato altri uomini ma non ho mai voluto costruire niente perche penso di non essere all' altezza e sono profondamente insicura.. tendo a prendere delle malsane e madornali sbandate per chi mi piace e poi me ne pento perche la mia testa e il mio cuore tornano sempre a lui e al modo i cui mi ha sempre trattata. con profonda indifferenza, non ho mai capito il perche di tanta cattiveria nei miei confronti, forse insicurezza, ma l' orgoglio mi spinge a non giustificare piu nulla. adesso ho preso la decisione definitiva di non vederlo piu.. dopo un ultimo incontro ho detto apertamente come stavo e che l' unico modo di andare avanti era allontanarmi da lui una volta per tutte. "chiuso" questo capitolo , almeno in termini di azioni continuo comunque a sentire un enorme vuoto nelle mia vita...soffro il rapporto quasi inesistente con i miei genitori, tanto che avevo deciso di andare via di casa per studiare e senza di loro, stavo davvero meglio, avevo molta piu fiducia in me..nelle mie capacità e mi sentivo meno fr agile..8 per motivi economici sono dovuta ritornare a casa e la cosa mi ha destabilizzata) loro non hanno mai accettato la mia scelta di studi e nemmeno l' idea della mia carriera nel campo artistico, emotivamente e psicologicamente mi hanno sempre pestato i piedi a differenza di come hanno fatto con mia sorella, per la quale vedono un futuro roseo e sulla quale fanno molto affidamento( sento un senso di inferiorità nei confronti di mia sorella, anche se la amo e la stimo tantissimo).. mi sento piccola e incapace, ho cominciato ad avere problemi a gestire la rabbia e il consumo di alcool..vivere in questo modo mi sta poco a poco distruggendo, anche se mi lamento non riesco farmi valere,ai loro occhi mi sento una bambina che fa i capricci... ho parlato a con una psicologa, ma non sono sicura che sappia aiutarmi davvero. spero che quanto ho scritto non sia troppo lungo e confuso.
ringrazio in anticipo

 

>Cara Matita, non ci sono formule veloci per risolvere le sue problematiche, vorrei vederla di persona, almeno una volta, perché sentendola parlare potrei capire più velocemente come poterla aiutare. Il suo scritto è molto amplio e complesso, ma non è analizzabile come può esserlo una scheda tratta da un laboratorio di analisi del sangue. Manca la sua voce, il suo dire, la sua espressione, in ciò che scrive. Ciò è importante da un punto di vista prognostico. Se abita a Milano o nei suoi dintorni venga a trovarmi prendendo un appuntamento. Le lascio il mio numero di cellulare 3485849549 oppure mi scriva. Altrimenti, se si trova lontano e desidera avere un colloquio via Skype, vada a questo link. Buone cose per lei,

Dott. Giovanni Castaldi

 

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Piazza Oberdan 2, 20129 Milano, (Porta Venezia M1). 
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